Le origini
Il primo atterraggio di un velivolo a Reggio Emilia avvenne il 27 luglio 1912 nella zona di Mirabello. L'attuale area dell'aeroporto di Reggio Emilia viene utilizzata dal1916, in piena guerra mondiale, anno in cui si insedia un ippodromo, le cui strisce erbose vengono utilizzate come piste per il collaudo degli aerei Farman MF.7 e MF.11 costruiti su licenza dalle Officine "Reggiane". Con la fine del conflitto il campo d'aviazione fu abbandonato per circa dieci anni, e su di esso si tennero numerose gare diauto, moto e ciclismo.
Con un DM del 12 novembre 1930 viene deciso di realizzare un aeroporto di fortuna per aerei, e tra il 1931 e 1932 si tennero numerose esibizioni e avvenimenti aviatori. che trova attuazione solo dalla metà del decennio, quando inizia a essere utilizzato come pista di collaudo per le Officine Reggiane poste nelle immediate vicinanze e acquistate nel 1935 dal Gruppo Caproni. Il primo velivolo di produzione, un bombardiere bimotore Piaggio P.32bis, decollò per la prima volta sulla pista dell'aeroporto il 24 febbraio 1937. Tra il 1938 e il 1939 l'aeroporto fu oggetto di numerosi lavori di ampliamento che videro la costruzione di hangar e uffici, l'ampliamento della pista di volo e la realizzazione di opere di drenaggio. In tale occasione l'aeroporto fu intitolato a un aviatore della prima guerra mondiale,Ferdinando Bonazzi.
Le Officine Reggiane usarono ampiamente l'aeroporto per i test di collaudo dei numerosi prototipi e velivoli di serie, anche su licenza, che produssero, a partire dal 1937. Sull'aeroporto operarono come collaudatori numerosi piloti di fama come Mario De Bernardi, Pietro Scapinelli, Francesco Agello, Tullio De Prato, Alfonso Caracciolo di Fiorino, Mario Gamna. e Silvio Casarotto.
La seconda guerra mondiale
Durante il conflitto l'aeroporto svolse una molteplice funzione: oltre che come pista di collaudo viene utilizzato per l'addestramento dei piloti. Dal settembre 1942 inizia ad avere utilizzi di combattimento, seppur senza continuità, da parte della Regia Aeronautica, prima con i bombardieri CANT Z.1007Bis Alcione, poi con aerei da caccia. All'8 settembre 1943 vi operava il 14º Gruppo C (Complementare) (XIV Gruppo) sui Caproni Ca.313. In particolare dopo l'armistizio si insedia lo Jagdgeschwader 52 (JG 53) della Luftwaffe equipaggiato con i caccia Messerschmitt Bf 109, e dall'aprile 1944 le tre squadriglie del 1º Gruppo caccia "Asso di bastoni" dell'Aeronautica Nazionale Repubblicana, comandato dal maggiore Adriano Visconti. Tale gruppo utilizzava una quarantina di caccia Aermacchi C.205 Veltro e Fiat G.55 Centauro e aveva il compito di proteggere le Officine Reggiane della incursioni dei bombardieri alleati. Le continue incursioni dei caccia dell'U.S.A.A.F. di base a Pontedera, che decimarono il reparto, portarono all'abbandono dell'aeroporto a partire dal mese di giugno. L'aeroporto viene quindi messo fuori uso dall'esercito tedesco nel settembre 1944, nel timore di un possibile sfondamento della Linea Gotica da parte degli Alleati.
Dal dopoguerra ai giorni nostri
Nel 1946 iniziarono i lavori di bonifica della sede aeroportuale per consentire la ripresa dell'attività di volo, e fu fondato anche l'Aeroclub di Reggio Emilia. Il ricostruito aeroporto, con la cessazione dell'attività aeronautica delle Officine Reggiane fu adibito ad attività essenzialmente diportistiche. Il 21 ottobre 1969 per volontà degli Enti Locali fu costituita la Società Aeroporto, ma fu solo nel 1995 che la sede della società fu trasferita a Campovolo per la gestione dell'attività commerciale.
Dal 19 maggio 1997 è stato aperto al traffico commerciale, sebbene non presenti tratte di rilievo. A causa di ciò, si trova periodicamente al centro di polemiche: pur essendo inserito in un territorio ricco di potenzialità e tradizioni storiche, l'aeroporto non è mai riuscito ad acquisire un peso rilevante nella rete infrastrutturale.
Nel maggio 2007, il Comune di Reggio Emilia ha dapprima deciso di porre in liquidazione la società che lo gestisce. In seguito si è invece fatta strada l'ipotesi della privatizzazione. Nel giugno 2008 la società gestitrice dell'aeroporto ha quindi indetto un bando per la scelta di un socio privato, che acquisirebbe le quote societarie in mano a enti pubblici.
Attività presenti in aeroporto
Sono presenti due scuole di volo: L'aeroclub Reggio Emilia per i velivoli di aviazione generale e la Top Gun Flying School per il volo da diporto sportivo.
È inoltre presente un centro di manutenzione Leonardo Helicopters
La ditta Volafenice invece si occupa di restauro di ex aeromobili militari come il Bac Jet Provost e e l'Aermacchi MB-326